Uscire dalla trappola dell’Ego per ritrovare la nostra vera umanità
29.08.2012 12:42
La maggior parte degli esseri umani è imprigionata nella trappola infernale dell’Ego.
Dall’Ego ipertrofico nascono tutte le sofferenze, tutte le ingiustizie, tutte le crudeltà e tutte le più amare delusioni.
Eppure, incredibile a dirsi, pochissimi riescono a vedere la trappola dell’Ego e, anzi, si precipitano in essa con una sorta di gioioso furore autodistruttivo.
Queste persone egoiche, autocentrate, narcisiste (anche quando credono di essere altruiste), sono insaziabilmente bramose di riconoscimenti, di gratificazioni, di amore; nulla è mai abbastanza per la loro fame smisurata.
Ma che cos’è, esattamente, l’Ego?
Incominciamo col dire che non è l’Io, come si sarebbe portati a pensare in base a una semplice trasposizione lessicale dalla lingua latina a quella italiana.
L’Io, lo sappiamo, è la struttura psichica deputata a gestire i rapporti con la realtà, sia esterna che interna; e, a differenza del Sé, che rappresenta la totalità della persona rispetto all’ambiente, l’Io è la struttura che ha coscienza della propria distinzione dagli altri “io” e che, pertanto, presiede ai processi psicologici (ma non a quelli spirituali, ché quella è tutta un’altra faccenda) della consapevolezza. La progressiva riduzione del proprio Ego, pertanto, dovrebbe essere assunta come un compito d’importanza decisiva da tutti coloro i quali desiderano evolvere spiritualmente, lasciandosi alle spalle atteggiamenti e modi di essere tipicamente infantili ed aprendosi alla bellezza e all’incanto del mondo, per goderne in pienezza e in serenità.
Essa, inoltre, è essenziale al raggiungimento di un sano equilibrio interiore, alla elaborazione di una struttura della propria coscienza che consenta di armonizzare le suggestioni della realtà esterna con le esigenze più autentiche e profonde della propria anima. Ciascun essere umano riceve una chiamata e, insieme ad essa, gli strumenti per rispondervi affermativamente, in maniera da poter realizzare la propria armoniosa evoluzione spirituale.
Sta a lui imparare a servirsene, a utilizzarli per il proprio stesso bene.
La vita non è una scampagnata in un giardino di delizie, ma un compito preciso che ci viene dato.
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